Il nostro modo di fare scuola

27 novembre 2006

Richiesta assemblea straordinaria

Giovedì 23 novembre a seguito degli spostamenti di classi e del divieto di fumare avvenuti SENZA consultare nè i rappresentanti di classe di tutte le 8 aule presenti nel corso sirio nè i rappresentanti d'istituto la dirigenza scolastica ha deciso di attuare tali provvedimenti sopra citati.

Lo spostamento in alcune occasioni è avvenuta senza alcun raziocinio, spostando classi come la 5aB formata da 24 alunni in oramai ex classi come quella della 1aA che ne può contenere agevolmente al massimo 15 alunni, per non parlare del divieto di fumo (che ricordiamo era vigiente già da parecchi anni ma che non è mai stato applicato, con la curiosità di trovare come responsabili per il controllo di tale divieto anche persone andate in pensione).

Principalmente è per questi 2 motivi che si è chiesto alla presidenza, tramite una lettera firmata dai rappresentanti di tutte le classi, all'infuori della 2aA e della 4aB (anche se quest'ultima per impossibilità oggettive ma vicina alle richieste degli altri rappresentanti) di indire un assemblea straordinaria tra gli studenti e i docenti (compresi i dirigenti scolastici naturalmente).

Quindi infine preghiamo che venga concessa tale assemblea affinchè questi disguidi vengano discussi in maniera civile, e come rappresentante e a nomi di tutti gli alunni che hanno partecipato alla protesta chiedo ai professori di partecipare attivamente alla discussione.

20 novembre 2006

Un'Authority per i videogame

Il clamore suscitato dall'articolo sul sadismo di «Rule of Rose», gioco in cui una ragazzina subisce violenze fisiche e psicologiche, ha spinto il ministro della Giustizia Mastella a proporre un organo che vigili sui contenuti dei videogiochi.

Serve un'authority che impedisca ai videogiochi violenti di arrivare nei negozi e un indispensabile intervento penale per vietare quelli già commercializzati». Con queste parole pronunciate alla Camera, il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha annunciato la linea che il governo intende percorrere dopo le polemiche suscitate dall'articolo di copertina di Panorama della scorsa settimana su Rule of Rose, videogioco giapponese vietato ai minori di 16 anni che dovrebbe arrivare in Italia il 24 novembre, in cui una bambina viene sepolta viva dopo aver subito violenze psicologiche e fisiche di ogni genere.

«Occorre agire, e presto, prima che i danni si aggravino» ha detto Mastella, sottolineando come il sistema giuridico consenta al magistrato di sequestrare i videogiochi solo nel caso in cui si possa configurare un'ipotesi di reato, come l'istigazione a delinquere. Tuttavia, «fino a oggi il legislatore non ha mai inteso sanzionare la specifica condotta di chi produce, detiene, divulga materiali in cui i minori sono oggetto di violenza da parte di soggetti adulti o minori».Un primo intervento, ha proposto Mastella, potrebbe essere quello di vietare i videogiochi «almeno nei casi in cui la violenza sfoci nelle sevizie e in crudeltà efferate, non soltanto fisiche ma anche psicologiche».

Oltre alla descrizione delle efferatezze contenute nel videogioco, l'articolo di «Panorama» dimostrava come fosse facile per i ragazzi entrare in possesso di giochi vietati ai minorenni, acquistandoli nei negozi o scaricandoli dalla rete. Per questo, probabilmente, nel suo intervento il ministro ha puntato anche alla prevenzione. «Si può pensare alla creazione di un'authority che stabilisca gli standard accettabili sia sotto il profilo dei contenuti sia sotto quello della disciplina delle modalità con cui viene attuata la vendita ai minori negli esercizi commerciali».Il clamore che la vicenda Rule of Rose ha suscitato a tutti i livelli, sia su giornali e televisioni sia in Parlamento, ha lasciato l'amaro in bocca all'industria del settore, preoccupata probabilmente per un possibile effetto boomerang nelle vendite del prossimo Natale.

«Sono rammaricato a seguito delle polemiche degli ultimi giorni di cui è oggetto l'industria videoludica» ha detto a Panorama Andrea Persegati, presidente dell'Aesvi, Associazione editori software videoludico italiana. L'associazione di categoria raduna gran parte delle etichette di videogiochi. «Le critiche rivolte a un singolo prodotto non possono diventare il pretesto per screditare un intero comparto economico».Per Persegati oltre il 95 per cento dei videogiochi offerti al consumatore italiano sono adatti a un pubblico di minorenni. «Solo la quota restante dei prodotti è classificata e segnalata per un pubblico adulto».

La 505 Games, azienda che dovrebbe distribuire in Europa e in Italia il titolo Rule of Rose, dichiara: «Abbiamo agito attenendoci strettamente al codice di autoregolamentazione dell'Isfe, Interactive software federation of Europe. E abbiamo agito nel pieno rispetto delle direttive del Pegi (Pan european game information), primo sistema europeo di autoregolamentazione adottato dall'industria dei videogiochi nel suo complesso».

Per chi ha meno familiarità con le sigle, il Pegi classifica i videogiochi in base all'età dei consumatori e fornisce indicazioni circa l'idoneità dei contenuti dei software videoludici. Queste informazioni sono riportate sul retro di tutti i giochi in commercio. «Rule of Rose è risultato idoneo alla diffusione sul mercato europeo e, secondo i criteri di classificazione stabiliti dal Pegi, ha ricevuto un rating 16+», ossia adatto a un pubblico dai 16 anni in su.

Non tutti ritengono che un'authority a cui affidare il controllo preventivo sui videogiochi possa essere la soluzione, ma è unanime la convinzione che qualcosa bisogna fare per contrastare la diffusione di giochi elettronici che istigano i giovani, palesemente o in maniera più subdola, alla violenza.Alleanza nazionale ha annunciato battaglia contro i videogiochi che contengono violenza e criminalità. Per Maria Ida Germontani, coordinatrice delle politiche femminili di An, «è necessario riaffermare i valori positivi tradizionali sui quali si fonda lo sviluppo equilibrato della persona e della società. La violenza e la criminalità» ha aggiunto Germontani «si combattono anche e soprattutto impedendo che ai giovani vengano forniti, sotto forma di videogame, modelli fortemente negativi».

Argomento che, per una volta, ha trovato d'accordo destra e sinistra. Il presidente della Camera Fausto Bertinotti, dopo aver incontrato Anna Serafini, presidente della commissione bicamerale per l'Infanzia, ha detto che «bisognerà chiedere un incontro sull'argomento con una delegazione del Parlamento europeo», che ha già ipotizzato iniziative come quella dell'autorità proposta da Mastella.Per Anna Serafini ci vuole fermezza nei confronti di intollerabili episodi di bullismo e di videogiochi violenti. Ma per fermezza cosa si intende?

«Significa scegliere di contrastare il fenomeno anche sul terreno della cultura dei rapporti umani e dei valori, mobilitando tutte le organizzazioni che operano per i diritti dell'infanzia, coinvolgendo gli stessi produttori dei videogiochi». Per il ministro alle Politiche giovanili, Giovanna Melandri, «un importante contributo nella lotta alla diffusione di videogame violenti può arrivare dalle famiglie e dalla scuola».Opinione condivisa da Luca Volonté, capogruppo dell'Udc alla Camera, che sostiene il ruolo importante dei genitori. «Acquistare a caro prezzo pura educazione a delinquere non conviene né a loro né ai bimbi. Mi lascia perplesso» ha aggiunto l'esponente centrista «l'ipotesi dell'authority. Meglio sarebbe un'azione legislativa da parte del Parlamento».

Salute. L'accanimento terapeutico e' reato in Gran Bretagna




Tempi duri in Gran Bretagna per i medici anti-eutanasia: e' in arrivo una serie di norme e direttive che ne prevede l'incriminazione se non staccano la spina e insistono nella somministrazione di terapie quando invece il paziente ha espresso chiaramente in passato il suo desiderio di non essere curato ad oltranza.

Lord Falconer, il ministro della Giustizia, ha gia' avvertito che il medico non disposto ad obbedire al nuovo regolamento (articolato nel 'Mental Capacity Act') rischiera' la prigione o grosse multe. La pena massima sara' di cinque anni di carcere, in quanto il reato e' stato equiparato all'aggressione.

In base al 'Mental Capacity Act', che dovrebbe entrare in vigore nel corso della primavera 2007 e ha l'appoggio del ministro della Sanita' Patricia Hewitt, familiari e amici di una persona colpita da un male incurabile e non piu' in grado di intendere e volere a pieno titolo potranno far causa ai medici in caso di accanimento terapeutico.

Il 'Mental Capacity Act' dovrebbe dare piena cittadinanza giuridica ai 'living wills' e cioe' ai testamenti di persone che in passato hanno espresso in modo esplicito il desiderio di non essere curate se colpite da una grave e irrimediabile invalidita' che ne danneggia l'attivita' cerebrale.

12 novembre 2006

Recensione primo cd! Fragile degli Yes

Bene dopo la prima rensione di un film (cavolo è venuto lunghissimo il post!) propongo la prima recensione di un cd, si tratta di un gruppo anni '70 dell'era del progressive rock, io vado pazzo per questo genere di musica, non so voi, premetto col dire che non è tutta farina del mio sacco, infatti ho fatto una ricerca su internet prima ma non è neanche un semplice copia e incolla! Anche nel caso della musica ricerco cose rare (anche se gli Yes hanno avuto parecchia fama all'epoca), quindi se volete le recensioni di laura pausini jovanotti o leone dilernia dovete chiedere e specificherò il vostro nome dato che non voglio aver a che fare con certi "artisti" :P


L'album si apre subito con un brano manifesto: una nota di pianoforte in crescendo introduce un delicato arpeggio di chitarra acustica, e parte "Roundabout"; ritmo e velocità trascinanti sono il terreno ideale per il potente basso di Chris Squire, il cui volume è così alto da oscurare perfino la chitarra. Ma non finisce qui: il brano è ricchissimo di variazioni: stacchi più duri (con un Wakeman in inedita versione rockeggiante), cori perfetti, momenti rallentati di grande effetto. La classe e le capacità tecniche dei cinque musicisti contribuiscono a materializzare otto minuti abbondanti di meraviglia.

Segue "Cans And Brahms"; si tratta di un estratto dalla quarta sinfonia di Brahms, interamente eseguito da Wakeman: rilettura gradevole e niente affatto "pesante" all'ascolto, mette in luce le radici classiche del tastierista. "We Have Heaven" è breve (un minuto e mezzo) e intensa; qui la voce di Jon Anderson può liberare tutta la sua bellezza e sperimentare interessanti intrecci fra parti sovraincise e vocalizzi angelici.
Ma le atmosfere paradisiache vengono bruscamente interrotte dal rumore del temporale che fa da apertura a "South Side Of The Sky", pezzo molto vicino all'hard-rock, arricchito da una lunga parte rallentata di grande emotività; ancora una volta i cori, scritti ed eseguiti benissimo, e le trovate vocali di Anderson sono un valore aggiunto. Poi, raffiche di vento spazzano via il temporale e con esso il fragore del brano, chiudendo il primo lato del disco.

La seconda facciata è introdotta dai trenta secondi di "Five Per Cent For Nothing"; un momento di divertimento per i musicisti che in questo breve preambolo si sbizzarriscono su un canovaccio scritto da Bill Bruford. Quindi parte il giro raffinato di "Long Distance Runaround", che sembra estratto da una composizione per clavicembalo del Settecento; altro classico del repertorio della band, si tratta di una canzone (perché, in definitiva, si tratta sempre di composizioni in forma-canzone) più semplice e particolarmente elegante nei fraseggi: fresca e leggera. Ad essa si lega l'appendice "The Fish", tutta giocata sull'impasto fra effetti sonori e cori.

Con "Mood For A Day", invece, sale sugli scudi Steve Howe; il chitarrista esegue in solitario un suo studio per chitarra acustica, e abbaglia per l'armoniosità della composizione e la bravura nell'esecuzione (molto di più di quanto non abbia fatto in "The Clap"). E' il degno preludio a un altro capolavoro: "Heart Of The Sunrise", dieci minuti di rara intensità e trasporto emotivo. Bruford percuote le batterie con incredibile espressività (e sì, perché si può suonare in modo unico e inconfondibile anche la batteria...). Il brano comincia con un gran caos strumentale, per poi lasciare spazio a una cascata di note provenienti dal mellotron di Wakeman, sorrette dal drumming straordinariamente fantasioso ed efficace di Bruford; poi tutto torna a esplodere con i musicisti che si inseguono in un vortice di ardite parti strumentali. Torna la quiete quando compare la voce di Anderson, ma il brano mantiene sempre una forte tensione, solo momentaneamente sopita, che si libera nella grandiosità del finale. Forse è il capolavoro di "Fragile".

Il disco termina lasciando una profondo senso di appagamento. Con "Fragile", inoltre, gli Yes cominciano la simbiotica collaborazione con il pittore Roger Dean; i testi sognanti e immaginifici di Anderson si sposeranno perfettamente con le rappresentazioni degli ambienti metafisici creati da Dean. Da qui a venire, questi firmerà praticamente tutte le copertine dei dischi del gruppo, costruendo così insieme quei "mondi impossibili" che ancora oggi rivivono nelle loro opere.

Recensione primo film! Allucinazione perversa

Dato che sono le 2 e sono appena tornato a casa e non ho sonno (alla faccia del professore che mi sfotte sempre :D) come promesso faccio la recensione di un film, purtroppo (o per fortuna) essendo un tipo a cui piacciono le cose rare non aspettatevi recensioni di film tipo titanic, al massimo se melo chiedete esplicitamente lo faccio, ma a malincuore...spero abbia un minimo di successo, e a proposito se volete vederlo poi non è tanto facile da trovare se non via internet in parecchi negozi online sicurissimi (se vi va posso fare un post dove segnalo tutti i siti sicuri e convenienti dove comprare, dato che ne ho provati molti), oppure un' altra via conveniente ma non sicurissima è il famoso mulo, fate voi...


Jacob è un reduce della Guerra del Vietnam che lavora presso le poste di New York, nonostante abbia una laurea e tutti i numeri per diventare qualcuno. Questo perché dopo gli sconvolgenti avvenimenti del Vietnam si è arreso alla vita. Oltre questo, tempo prima, suo figlio Gabe è stato ucciso da un automobilista, il che ha portato alla rottura con sua moglie. Jacob si rifà quindi una vita con Jezebel e con lei vive felicemente finché un giorno non inizia ad avere continui flashback della sua esperienza di guerra ed iniziano ad accadere degli strani avvenimenti.

Ritenuto uno dei precursori di film come Il sesto senso, Allucinazione perversa è un film drammatico che per una buona parte verte al thriller e fa una cruda analisi degli anni sconvolgenti della Guerra del Vietnam, esplorando la tesi delle sperimentazioni illegali di armamenti chimici da parte degli Stati Uniti. Ma questa è solo il pretesto per confezionare una storia che vuole dare una spiegazione diversa di ciò che avviene durante la morte.


Il film diventa praticamente un horror e ci propone immagini agghiaccianti di esseri deformi appena accennati, come nella scena del ballo di Jezebel che all'inizio mima un atto sessuale (eros e thanatos), e demoni sotto spoglie umane che tramite la tortura tentano di mostrare la realtà a Jacob (la scena in cui Jacob immobile subisce una puntura nella testa da un uomo senza occhi). Qui l'atmosfera raggiunge l'apice e configura l'opera come uno tra i migliori horror psicologici occidentali, che instilla paura nello spettatore poco per volta, non servendosi di trucchi come ad esempio scene che provocano spaventi improvvisi, ma costruendo tramite immagini e dialoghi una sensazione di insicurezza e terrore soverchiante.

I realizzatori della serie di videogiochi horror Silent Hill (1999) hanno preso diversi spunti dal film nella creazione di mostri, effetti visivi e atmosfere. Specialmente in Silent Hill 3, con la comparsa del personaggio chiamato Valtiel è possibile individuare immediatamente il riferimento: questo infatti ha la particolarità di muovere la testa in modo convulso come fanno i mostri del film. Oltre a questo vengono citati addirittura i luoghi più famosi della pellicola, come Bergen Street, ad esempio. È anche grazie al videogioco che nel tempo, grazie al passa parola, il film è diventato diversi anni dopo un cult movie.

Piccole curiosità infine trovate quà e là per il web:

-Tutti gli effetti speciali sono stati filmati sul set e non sono il frutto della post produzione.

-La stazione della metro di Bergen Street era in realtà un tratto abbandonato ed è stato quindi necessario ristrutturarla un minimo per farla sembrare ancora in attività.

-Tutte le pubblicità presenti nei sotterranei della metro di Bergen Street sono pubblicità contro la droga.

-La storia era stata scritta daBruce Joel Rubin già nei primi anni 70, ma solo dopo l'apporto di Lyne l'autore riuscì a vederla trasformata in un film.

-Il titolo originale "Jacob's Ladder" si rifà al passo della Bibbia (Genesi 28,12) che dice: (Giacobbe) fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Secondo la maggior parte delle interpretazioni la scala è il simbolo che collega appunto la Terra con il Paradiso ed è per questo il passaggio dalla vita terrena a quella celeste dei cieli. E questo poi non è che il tema del film.

-Il film sembra suggerire che, in contrapposizione ai demoni, Louis sia in realtà un angelo, più precisamente l'angelo custode di Jacob.

-Lo sceneggiatore aveva immaginato demoni e angeli con un aspetto molto più vicino a come vengono descritti nell'iconografia classica, con tridenti e ali piumate, ma il regista decise che uno stampo più vago delle creature avrebbe reso meglio e fatto più paura.

-Allucinazione perversa è stato il primo film ad utilizzare l'effetto speciale che aumenta la velocità di movimento della testa degli attori. L'effetto è stato ripreso successivamente in diverse pellicole come, ad esempio,the ring.

06 novembre 2006

Fine primo bimestre

Il primo bimestre sta per finire (il 15 novembre) e la prima pagellina è in arrivo, cosa ne pesate di questo primo assaggio di scuola? vi sentite soddisfatti dei vostri voti, dei professori e della scuola in generale?

La Sentenza: Saddam Hussein condannato a morte

L'ex presidente iracheno Saddam Hussein è stato riconosciuto colpevole per lo sterminio di 148 sciiti a Dujail nel 1982 e condannato all'impiccagione dall'Alta Corte Penale irachena. Il rais ha tentato più volte di interrompere la sentenza letta dal giudice, gridando "lunga vita all'Iraq", "Dio è grande. Vita per la gloriosa nazione e morte ai suoi nemici".

Stessa sentenza di morte hanno ricevuto anche il fratellastro di Saddam ed ex responsabile dei servizi di intelligence, Barzan Ibrahim al Tikriti, e l'ex capo del tribunale rivoluzionario, Awad Hamed al-Bandar. La pena dell'ergastolo è stata comminata all'ex vice presidente iracheno Taha Yassin Ramadan, mentre altri tre coimputati, Abdullah Kazim Ruwayyid, Mizhar Abdullah Ruwayyid e Ali Dayih Ali, dovranno scontare una pena detentiva di 15 anni. Unico assolto per insufficienza di prove, Mohammed Azawi Ali, responsabile del partito Baath nella regione di Duijal al tempo della strage.

L'ex dittatore e i co-imputati sono giudicati per la morte, negli anni Ottanta, di 148 sciiti del villaggio di Dujail, sessanta chilometri a nord di Baghdad, uccisi nei mesi e negli anni successivi a un fallito attentato al convoglio dell'ex presidente in questo villaggio durante una visita nel 1982. Il presidente dell'Alta corte penale irachena, Raouf Adbul-Rahman, a inizio seduta ha espulso dall'aula Ramsey Clark, ex ministro della Giustizia statunitense e capo del collegio difensivo internazionale di Saddam Hussein. Saddam, chiaramente scosso, ha ascoltato la sentenza in piedi, urlando contro la Corte.

Subito dopo il pronunciamento del tribunale, sono scoppiati incidenti a nord di Baghdad, nel distretto sunnita di Azamiyah. Prima di Saddam era stato Awad Hamed al Bandar ad inveire contro i giudici, urlando "Allah è grande" prima di essere espulso dall'aula. Dopo il verdetto di oggi, una procedura d'appello sarà avviata automaticamente per gli eventuali condannati a morte o all'ergastolo, cosa che potrebbe ritardare di molti mesi l'esecuzione della sentenza.

Secondo gli statuti del tribunale iracheno, creato nel dicembre 2003, l'appello è consentito infatti a tutti gli imputati e al procuratore generale ma dovrà essere motivato da un errore di procedura o da qualche violazione del diritto. Appena presentato, il ricorso in appello sarà preso in esame dalla Camera d'Appello del tribunale, composta da nove giudici. Se la corte riterrà l'appello fondato, dovrà avere luogo un nuovo processo. In caso di ratifica della decisione presa in prima istanza, invece, la sentenza dovrà essere applicata entro 30 giorni, secondo gli statuti del tribunale. Per i casi di condanna a morte, il decreto d'esecuzione dovrà essere firmato dal Presidente della Repubblica o dai suoi vicepresidenti.

"Per quanto riguarda gli altri processi, il tribunale procederà solo rispetto agli imputati ancora vivi, poiché coloro che sono stati giustiziati non possono più essere perseguiti", ha indicato il procuratore generale Jaafar al Mussaui. Gli statuti precisano inoltre che nessuna autorità, nemmeno il presidente della Repubblica, può utilizzare il diritto alla Grazia né permutare le pene pronunciate dal tribunale. In luglio, Saddam Hussein aveva resa nota la sua preferenza per la fucilazione. "Ricordate che Saddam era un soldato e che qualora fosse condannato a morte, dovrà essere fucilato e non impiccato", aveva detto l'ex presidente, parlando di sé alla terza persona.